Prevenire (sostenibilità) è meglio che curare (solidarietà)

Prevenire (sostenibilità) è meglio che curare (solidarietà)

Abstract dell’elaborato della Dottoressa Fulvia Lucchi, studentessa della III edizione del Master in Risk Management, Internal Audit & Frodi – RIAF.

Modulo 2 – Risk management: fundamentals

ABSTRACT

La sostenibilità è una sfida che richiede una visione comune.

Come consumatori finali dovremo premiare sempre di più chi compie scelte sostenibili, chi realizza all’interno della propria attività strategie che guardano al futuro in un’ottica di creazione di valore per l’intera collettività e ad ampio raggio con la capacità di incidere su tutte le leve a disposizione. Ciò dovrebbe valere sia per il settore privato che, a maggior ragione, per il settore pubblico.

La sostenibilità è una sfida che richiede una visione comune. Le tematiche inerenti ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) per la loro importanza devono permeare le scelte che ogni impresa ed ogni istituzione compie se vuole garantire la propria sopravvenienza nel lungo periodo e rispondere alle aspettative di tutti gli stakeholders nell’accezione più ampia del termine.

Identificare, valutare, gestire e monitorare i rischi ESG, includendoli all’interno delle scelte strategiche, significa assicurare alla propria realtà aziendale la capacità di permanere nel tempo.

Anche come investitori dobbiamo essere sensibili a questi temi, cosicché ad attrarre di più i capitali saranno le aziende che presentano i rating di sostenibilità migliori.

Il settore bancario è chiamato a contribuire a questo processo di sviluppo virtuoso dell’economia ponendo attenzione a quanta parte di investimenti gli intermediari indirizzano a favore di imprese non sostenibili e ad un tasso di interesse necessariamente più elevato.

Si registra già un forte aumento della domanda di prodotti “sostenibili” da parte degli investitori. Le banche iniziano a integrare tali fattori nei propri modelli di business, a partire dai processi operativi interni. Anche su sollecitazione delle autorità di vigilanza è quindi in atto un processo di rivalutazione dell’incidenza dei rischi ambientali sull’attività finanziaria e delle modalità con le quali essi si traducono nei rischi tradizionali (es. di credito, di mercato, di liquidità) Nota (1) tratto da: I fattori ESG nel sistema finanziario: il ruolo della vigilanza – Ned Community – Rischi ESG nel rapporto banca impresa – Intervento di Giuseppe Siani – Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia – Roma, 11 marzo 2022.).

Al Risk Manager è dunque richiesto di immaginare, partendo dalle narrazioni, analisi di scenario in cui capire come potrebbe performare l’impresa in diversi ipotetici stati climatici futuri. Le tematiche della sostenibilità, non solo quelle ambientali ma anche sociali e di governance, richiedono conoscenze e competenze che vanno sviluppate e applicate con analisi e modelli. Lo sforzo in tale direzione deve essere comune e profuso ad ogni livello di governo.

Il cambiamento è culturale e richiede una visione sempre più allargata da individuale/aziendale a collettiva/generazionale.

La capacità di prevedere e gestire le tematiche ESG, il nostro impatto sull’ambiente e quello del cambiamento climatico sulle nostre attività, deve quindi permeare il modo di agire di qualunque istituzione, sia di quella pubblica no profit, che delle imprese deputate per loro stessa natura al perseguimento del profitto. Il buon governo tanto dell’una quanto dell’altra, non può prescindere dall’includere nelle proprie scelte strategiche traiettorie di sviluppo sostenibile che tengano conto di questi aspetti.

Alla sostenibilità dovrà comunque essere affiancata la solidarietà, qualora dinnanzi a eventi climatici catastrofici si debbano dare risposte immediate e concrete, in quanto tali eventi naturali un tempo rari e ora sempre più frequenti, generano un impatto sociale in termini di maggiore povertà, di salute, di isolamento e di migrazioni che non si possono ignorare.

La sostenibilità, se non concretamente attuata, richiederà necessariamente di essere integrata con la solidarietà, per arrivare laddove le previsioni e le azioni non sono state in grado di risolvere le problematiche emergenti.

Tuttavia, una solidarietà garantita sempre e comunque, potrebbe deresponsabilizzare dall’attuare le misure dovute agendo in maniera sostenibile ed anziché assumersi la responsabilità dei danni derivanti da proprie azioni od omissioni, si rischierebbe di far ricadere sulla collettività tali effetti negativi.

Anche la solidarietà richiede la disponibilità di risorse. Pertanto, è meglio utilizzare tali risorse per agire in maniera preventiva mettendo in atto le necessarie azioni di mitigazione, adattamento e resilienza proprie di una strategia lungimirante e sostenibile da parte di qualsiasi istituzione.


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Il Master in Risk Management, Internal Audit & Cybersecurity mira a formare figure professionali che siano in grado di interpretare e gestire le più recenti dinamiche normative e di mercato attinenti alla corporate governance. Grazie all’utilizzo di casi aziendali, verranno contestualizzati e analizzati i temi nelle diverse realtà: dalle aziende quotate alle banche, dalle grandi alle piccole/medie imprese.