L’importanza di contrattualizzare la disciplina del codice sorgente


Contratti & co. per il mondo del lavoro digitale
Strumenti, rischi e soluzioni per aziende, lavoratrici e lavoratori


di Avv. Andrea Favretto

Negli ultimi anni, il software è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana. Dalle app che utilizziamo sui nostri dispositivi mobili alle piattaforme che usiamo per lavorare, il software è diventato un pilastro fondamentale della nostra economia e della nostra società. Tuttavia, come qualsiasi altra proprietà intellettuale, il codice sorgente deve essere tutelato contrattualmente per proteggere i diritti degli sviluppatori e garantire la sicurezza delle aziende e degli utenti.

Cos’è il codice sorgente?

Il codice sorgente è il testo scritto in un linguaggio di programmazione che rappresenta le istruzioni che un computer deve eseguire per svolgere una determinata attività. Il codice sorgente viene scritto dall’essere umano e viene poi tradotto in codice eseguibile dal computer tramite un compilatore o un interprete. In pratica, il codice sorgente è il “libro di istruzioni” che il computer segue per eseguire un programma specifico.

E dal punto di vista giuridico?

Il codice sorgente è una forma di proprietà intellettuale, quindi è protetto dalla legge. I diritti di proprietà intellettuale includono il copyright, i brevetti e i marchi. Questi diritti proteggono l’opera dell’autore e garantiscono che i loro diritti di proprietà siano rispettati. Nel caso del codice sorgente, il copyright è il diritto che l’azienda ha di controllare l’utilizzo e la distribuzione del software.

Quali sono i rischi legali connessi al codice sorgente?

L’uso non autorizzato del codice sorgente può costituire una violazione del diritto d’autore, che può comportare azioni legali come una richiesta di risarcimento danni o un’ingiunzione per fermare l’uso del codice sorgente. Inoltre, il codice sorgente può contenere informazioni proprietarie o riservate, come algoritmi, segreti commerciali o dati personali, e la loro divulgazione non autorizzata può comportare sanzioni legali e responsabilità civili.

Come si tutela il codice sorgente nei rapporti privatistici?

Per tutelare il codice sorgente nei rapporti privatistici, è possibile utilizzare una serie di strumenti e tecniche, tra cui: accordi di non divulgazione (NDA) che vincolano le parti a non divulgare informazioni confidenziali, contratti di licenza d’uso che definiscono i termini di utilizzo del codice, deposito del codice presso enti competenti o notai, utilizzo di tecnologie di protezione del software e la stipula di accordi di sviluppo software che definiscono i diritti di proprietà intellettuale sul codice prodotto.

Cosa significa tutela contrattuale del codice sorgente?

Tutelare contrattualmente il codice sorgente significa stabilire i termini e le condizioni per l’utilizzo e la distribuzione del software, così come i diritti di proprietà intellettuale dell’azienda che ha sviluppato il codice sorgente. Questi contratti sono importanti per garantire che l’azienda abbia il controllo del software e dei suoi derivati, impedendo a terzi di utilizzarlo o distribuirlo senza il loro consenso.

Cosa disciplina un contratto di tutela del codice sorgente?

Un contratto di tutela del codice sorgente può includere una serie di clausole che garantiscono che l’azienda possa proteggere i propri interessi. Ad esempio, il contratto potrebbe specificare chi ha il diritto di utilizzare il software e in quale modo. Potrebbe anche stabilire che il codice sorgente è riservato e non può essere utilizzato o distribuito senza il consenso dell’azienda. Inoltre, il contratto potrebbe stabilire le modalità di risoluzione delle controversie legate al software e le sanzioni in caso di violazione del contratto.

Perché tutelare il codice sorgente è importante per chi lo sviluppa?

I contratti di tutela del codice sorgente sono importanti per le aziende che sviluppano software perché garantiscono che l’azienda abbia il controllo del software che ha sviluppato. Ciò significa che l’azienda può decidere chi ha il diritto di utilizzare il software e in quale modo. Ad esempio, l’azienda potrebbe stabilire che solo le aziende che pagano per il software hanno il diritto di utilizzarlo. In questo modo, l’azienda può proteggere i propri interessi finanziari e garantire che il software sia utilizzato in modo sicuro e responsabile.

Inoltre, i contratti di tutela del codice sorgente sono importanti per garantire la sicurezza degli utenti. Ad esempio, se il codice sorgente viene violato, l’azienda potrebbe essere in grado di scoprire la fonte della violazione e prendere provvedimenti per proteggere gli utenti. Inoltre, i contratti di tutela del codice sorgente possono garantire che il software sia sviluppato in modo sicuro e che non ci siano backdoor o altri problemi.

Chi ha scritto questo articolo?

Ci credereste se vi dicessi che questo testo è stato scritto da un’intelligenza artificiale a seguito di questo mio prompt: “Ciao ChatGPT, per favore scrivi un articolo divulgativo di massimo 700 parole che illustri cosa sono i sistemi di gestione per la compliance, perché sono importanti e come attuarli efficacemente”? Per sapere se è vero o no, ci vediamo a lezione!

Come approfondire ulteriormente?

*Chi sono

Andrea Favretto, avvocato, DPO, HSE manager formato, formatore SSL, RSPP. Fondatore di StudioFLEX – avvocati del lavoro e Venezia Legal Hackers, capitolo veneziano del più grande movimento di innovazione legale del mondo. Studente di Computer Science for Lawyers @ Harvard Law School. Docente e speaker in corsi di formazione e seminari, anche presso istituti universitari. Ogni giorno affianca persone e aziende nelle sfide che stanno all’intersezione di diritto del lavoro, tecnologia e innovazione; con l’obiettivo di integrare la sostenibilità e la compliance nel lavoro quotidiano, senza appesantirlo.