Climate change – ETS (Emission Trading Scheme)

Climate change – ETS (Emission Trading Scheme)

Abstract dell’elaborato del Dottor Giuseppe Iuliano, studente della III edizione del Master in Risk Management, Internal Audit & Frodi – RIAF.

Modulo 2 – Risk management: fundamentals

ABSTRACT

Negli ultimi decenni si è sempre di più compreso il bisogno di ridurre le emissioni ed un importante apporto è stato costituito dallo strumento degli ETS (Emission Trading Scheme) della Comunità Europea. L’ETS è uno dei principali strumenti su cui si fonda la politica dell’UE per contrastare i cambiamenti climatici.

Il cambiamento climatico è un effetto a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici in genere. Questi cambiamenti possono avvenire principalmente a causa “naturale”, tramite variazioni del ciclo solare o per “l’attività umana”, che è tra le due il fattore principale, imputabile essenzialmente alla combustione fossile come il carbone, il petrolio e il gas.

Negli ultimi decenni si è sempre di più compreso il bisogno di ridurre le emissioni ed un importante apporto è stato costituito dallo strumento degli ETS (Emission Trading Scheme) della Comunità Europea. L’ETS è uno dei principali strumenti su cui si fonda la politica dell’UE per contrastare i cambiamenti climatici essendo un chiaro incentivo ad inquinare meno operando secondo il principio: meno si inquina, meno si paga. È fissato, infatti, un tetto, che stabilisce la quantità massima che può essere emessa dagli impianti che rientrano nel sistema (centrali, raffinerie, ecc).

Entro questo limite, le imprese possono acquistare o vendere quote in base alle loro esigenze. Una quota dà al suo titolare il diritto di emettere una tonnellata di CO 2 . Annualmente, tutte le imprese che partecipano all’UE ETS devono restituire una quota di emissione per ogni tonnellata di CO 2 emessa, viceversa, chi ha quote di emissioni in eccesso rispetto alle emissioni prodotte, può venderle.

Da un punto di vista prettamente contabile tale sistema, disciplinato a livello nazionale con la definizione del principio n.8 dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), non è regolamentato dai principi IAS/IFRS. Tuttavia, ai fini della loro contabilizzazione sono due i principi contabili internazionali che possono essere applicati in modo coerente: lo IAS 38, che identifica le quote di emissione come attività immateriali e lo IAS 2, che assimila le medesime come rimanenze di magazzino. Il mancato adempimento da parte delle Società interessate a questi obblighi porta all’applicazione di pesanti sanzioni da parte delle autorità competenti.

Tutto ciò, sembra funzionare, da un lato la riduzione effettiva delle emissioni da parte delle aziende assoggettate, dall’altro la “creazione” di un nuovo mercato per lo scambio di quote “ambientali” e non unicamente “economiche” con tutti i benefici connessi.


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Il Master in Risk Management, Internal Audit & Cybersecurity mira a formare figure professionali che siano in grado di interpretare e gestire le più recenti dinamiche normative e di mercato attinenti alla corporate governance. Grazie all’utilizzo di casi aziendali, verranno contestualizzati e analizzati i temi nelle diverse realtà: dalle aziende quotate alle banche, dalle grandi alle piccole/medie imprese.