di Stefano Cristaldi
ABSTRACT
Nel 2022 l’export italiano ha saputo intercettare bene la riapertura del commercio internazionale dopo le conseguenze delle misure di restrizione che hanno pesato anche sulla logistica. Il livello di export pre-covid era stato pienamente recuperato nel 2021 (521 miliardi di euro) ma la crescita è proseguita a ritmi molto sostenuti anche nel 2022, raggiungendo obiettivi ragguardevoli: 624 miliardi (+20% rispetto al 2021).
L’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, partner del nuovo Executive Program in Export Management di Ca’ Foscari Challenge School, ha appena pubblicato, in collaborazione con l’Istat, la venticinquesima edizione dell’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”.
Questo documento fornisce un quadro aggiornato sulla struttura e la dinamica dell’interscambio di merci e servizi in Italia, sui flussi di investimenti diretti esteri nonché sulla struttura e le attività realizzate dai principali attori presenti nel territorio italiano: operatori, imprese esportatrici e importatrici, multinazionali a controllo nazionale ed estero.
Contiene oltre 1.000 tavole statistiche e grafici da visualizzare e riutilizzare per elaborazioni personalizzate, percorsi di navigazione ragionati che conducono in modo intuitivo ai dati di interesse.
Secondo Matteo Zoppas, presidente di ICE, “nel 2022 l’export italiano ha saputo intercettare bene la riapertura del commercio internazionale dopo le conseguenze delle misure di restrizione che hanno pesato anche sulla logistica. Il livello di export pre-covid era stato pienamente recuperato nel 2021 (521 miliardi di euro) ma la crescita è proseguita a ritmi molto sostenuti anche nel 2022, raggiungendo obiettivi ragguardevoli: 624 miliardi (+20% rispetto al 2021).”
Questo rapporto conferma la vitalità e competitività delle imprese italiane, soprattutto delle Pmi, che si sono dimostrate forti e soprattutto resilienti di fronte alle tante sfide poste dallo scenario internazionale, come i rialzi dei costi delle materie prime (energetiche e non), ulteriormente sospinti dal conflitto russo- ucraino che hanno portato alla rapida erosione dell’attivo commerciale.
Secondo l’ultimo Rapporto SACE, altro importante partner del corso in Export Management, l’export italiano di beni nel 2023 è destinato a superare i 660 miliardi di euro, con un ritmo che potrà rimanere sostenuto a seconda delle capacità delle imprese di rafforzare le relazioni con i mercati più dinamici, come i Paesi del Golfo, Cina e India, Thailandia e Vietnam, ma anche Messico e Brasile, senza dimenticare gli Stati Uniti e i paesi dell’Europa centro-orientale.
Il corso in Export Management di Ca’ Foscari Challenge School approfondisce gli aspetti teorici, metodologici e operativi indispensabili per lo sviluppo di un Export business plan, e permette l’incontro con gli attori dell’ecosistema Italia a supporto dell’export, attraverso visite e occasioni di networking.
In particolare chi frequenterà il corso in partenza ad ottobre 2023 potrà acquisire conoscenze sulle nuove dinamiche geoeconomiche e geopolitiche; imparerà ad utilizzare strumenti di analisi, business strategy e marketing per costruire Export Business plan efficaci; avrà il quadro delle tecnologie digitali e dei sistemi logistici che influenzano i processi di organizzazione internazionale delle imprese e delle supply chains; saprà usare con competenza le pratiche operativi del commercio estero (dazi e dogane, contrattualistica, sistemi di pagamento); saprà controllare lo sviluppo dell’export plan tramite azioni mirate di monitoraggio, valutazione e follow up; potrà accedere all’esame per la certificazione (EXIM) Manager ai sensi della norma UNI 11823:2021 come figura Junior, Advanced o Senior in base all’esperienza professionale pregressa, sviluppare il network per l’export attraverso l’ecosistema italiano e accedere ad un network di buyer esteri attraverso il business matching di SACE.
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